“Sei cittadino italiano e risiedi all’estero?
Vuoi avere un migliore rapporto Con lo Stato italiano e le sue istituzioni?
Desideri dallo Stato italiano servizi efficienti e puntuali? Vuoi che i tuoi diritti politici e sociali siano realizzati?
Allora, iscriviti all’ AIRE.
Ricorda che iscriversi all’AIRE è un diritto-dovere Di tutti i cittadini italiani che risiedono permanentemente all’estero.”
Io ci sono cascata, e arrivata all’estero, mi sono ci sono iscritta. Credo si possa definire pubblicità ingannevole, poiché di servizi efficienti e puntuali non ne ho visti.Un Italiano all’estero, in caso di necessità deve: farsi rilasciare il passaporto dalla propria sede consolare, la carta di identità dal comune di origine (in Italia) e la patente guida nel paese in cui risiede. Da non trascurare che in nessuno dei documenti rilasciati dalla stato italiano, viene trascritto l’indirizzo del domicilio, soltanto la città, se quindi la polizia locale dovesse chiedermi i documenti, potrei dire che dormo sotto un ponte. Il tutto è complicato se poi la sede consolare è stata recentemente chiusa. La mia era tra la lista delle fortunate a chiudere bottega:1. Consolato di Edmonton
2. Consolato di Esch-sur-alzette
3. Consolato di Innsbruck
4. Consolato di IIC Lilla
5. Consolato di Edimburgo
6. La Rappresentanza al Disarmo di Ginevra
7. Consolato Generale di Lipsia
8. Consolato di Atene
9. Consolato del Cairo
10. Consolato di Bastia
11. Consolato di Osce/Vienna
12. Consolato Generale di Madrid
13. Consolato di Smirne
14. Consolato di Windhoek
15. altre operanti nei paesi Arabi e Islamici (es Alessandria, Gedda, Karachi).
Ciò significa che in caso di necessità devo rivolgermi all’ambasciata, alla quale devono avere, causa tagli spese, aver tagliato anche la linea telefonica, in quanto non rispondono al telefono né tantomeno alle mail. Quando ancora il consolato esisteva, aperto ben 6 ore a settimana, non mi ha aiutato a risolvere un mio grave problema di assistenza sanitaria, liquidandomi graziosamente col consiglio di fare ritorno in patria.A chi intende recarsi permanentemente all’estero, consiglio vivamente di non iscriversi all’AIRE, poiché più che semplificarle, complica le cose.