credo di essere una persona abbastanza decisa e determinata. Quando prendo una decisione so che é quella giusta, un’indecisione o un dubbio indicano invece un sicuro fallimento o un pentimento. Sono fatta cosí. Se mi guardo indietro non ho alcun rimpianto, che una mia scelta sia stata fruttuosa o meno, non ha importanza, sono sempre convinta che era la giusta da compiere. Se sono invece indecisa allora salto il turno e aspetto il prossimo giro.
Eppure ci sono posti che esistono per mettere a prova la mia determinazione. Sono posti in cui viene meno la mia testardaggine, la mia voglia di combattere per affermare me stessa, sono posti in cui vengo disarmata: il fast food.
Il fast food mi frega. Perché in quanto fast pretendo che non mi si chieda alcuna scelta, il prodotto sta li finito, e io devo solo afferrarlo, pagare e divorarlo, non devo meditare su nulla, fare un segno con l’indice e basta. E invece non é cosí.
Che fin quando la scelta é per un bratwurst se con ketchup o senape, per un currywurst se con o senza budello, é facile. Scegliere tra soli due elementi é facile, é come tirare una monetina, testa o croce, poco importa, di base c’è sempre il wurst.
Ma mettiamo Subway. Ho sempre pensato sia meglio di McDonalds, fará schifo uguale, ma lo preferivo in quanto pensavo avesse prodotti piú freschi. Ieri davanti al salame di un colore anomalo, con sfumature sul bluastro mi sono ricreduta, ma evitiamo il salme puntiamo su altro. Decido per un panino classico col prosciutto (il piú economico). Ma ecco la prima domanda: che tipo di pane vuoi? cioé la scelta non era tra bianco e nero, tra integrale e no, ma era una domanda a risposta aperta. Come che pane voglio? io non lo so che pane voglio. Cioé se entro in un fast food non voglio dover prendere una decisione esistenziale che potrebbe rovinarmi lo spuntino o la cena, non voglio dover prendere ancora una decisione, tra cosa poi? Ci sono il pane al sesamo, alla cipolla, al formaggio, ai semi di papavero…vabbé faccio scegliere al dito: quello! e da lí inizia una serie domande: tostato o no, che insalata ci vuoi, che salsa ci vuoi, che spezie ci vuoi…senti guarda voglio quel panino, proprio quello nella foto, lo voglio come é nella foto, non so cosa ci sia dentro, ma deve essere come nella foto.
Gli abitudinari di questi posti sono sicuramente giá preparati e sanno giá a priori cosa dire, non lasceranno nemmeno gli venga chiesto nulla, arriveranno lí alla teca e diranno voglio 1/2 panino al sesamo con il salame a sfumature blu, lattuga, senza cipolla, una fetta di pomodoro e solo sale e pepe ma senza salsa.
Stessa cosa dicasi per Starbucks
Io invece non ce la faccio proprio. Qui tutte le mie certezze crollano. Io tornerei al mio meusaru che mi fa l’unica domanda: schiettu o maritatu? E io schiettu, sempre e solo schiettu. Qui vado sul sicuro.