Berlino è immensa, 50 pagine circa da Spandau a Schönefeld sulla s9.
I passeggeri si rivelano dei veri equilibristi nelle ore di punta, quando l’s-bahn è straripante di viaggiatori. In piedi anche su una gamba sola, senza reggersi, con entrambe le mani occupate a reggere e sfogliare un libro.
Un turista si riconosce subito da un berlinese dagli sguardi. Se lo sguardo è rivolto al di fuori del finiestrino si è turisti, se è invece rivolto alle pagine scritte, si è berlinese. Io sono stata turista le prime 2 settimane, ora ho preso la residenza in questa città.
Si attende l’s-bahn e la propria fermata immergendosi tra le pagine di un libro e si dimenticano i tempi di attesa e le enormi distanze. Per questo motivo, credo, le fermate vengono annunciate non solo dal display disposto in ogni scomparto, ma anche dal conducente tramite microfono, in modo che l’assiduo lettore, si ridesti non saltando la propria stazione.
Probabilmente lo scarso interesse degli italiani alla lettura é legato al fatto che non usano molto sovente i mezzi di trasporto, non avendo quindi il tempo di leggere.
Mi immagino a Palermo a leggere un libro ad una fermata dell’autobus. Potrei finire anche un libro, e se sono fortunata riuscire anche a trovare un Bus che passì di lì. Il problema sarebbe poi scendere alla fermata giusta, dato che non c’è modo di sapere quale sarà quella successiva. Tornerei a casa infuriata dicendo che mai più tenterò la fortuna prendendo l’autobus, ma avrò finito di leggere la trilogia di Stieg Larsson.