Avevo un fermaglio rosa. Come i miei capelli

Ho tagliato i capelli. In Germania. A Berlino. La seconda volta in 13 anni.
Cioè in 13 li ho già tagliati parecchie volte, ma solamente due volte qui. Ho tradito Fabrizio. Ma l’ultima volta gli ho lasciato così tanti soldi che siamo a posto per un decennio almeno. Niente rancore, Fabri.
A giugno l’ho costretto a farmi il colore. Rosa
Cioè li ha dovuti decolorare per poi tingerli. Rosa.
Dopo Ricky i capelli mi si sono rovinati moltissimo e prima di darci un taglio netto ho deciso di farli, per una volta nella mia vita, come cazzo li volevo io. Tanto abito a Berlino e nessuno nota la differenza, se bruna o rosa.
Lui non voleva. Io avevo i soldi dalla mia parte e ho vinto. Capelli rosa.
Dopo due mesi però ho capito che era arrivato il momento. Sono andata in Schöneberger Straße e li ho fatti tagliare. 15 euro. E te li asciughi tu.
Non ho più bisogno di infilarci matite per tenerli su.
I fermagli, o meglio quei ferri lunghi che usavo per raggruppare i capelli in su, sono rimasti sparsi nelle borse.
Uno era nello zaino rosso che avevo oggi alla porta di Brandeburgo, alla festa della riunificazione. Fino a pochi anni fa non c’erano mai controlli a queste manifestazioni, ma le cose sono cambiate e le borse sempre perquisite. La persona del servizio d’ordine ha scovato questo ferro rosa lungo, appuntito e me lo ha tolto.
Non mi serviva più. Ma mi sarebbe servito irgendwann wieder. Ho visto lo aveva messo di lato, su un tavolo. Speravo di ritrovarlo al mio ritorno e invece no. Lo avrà buttato.
Unica consolazione è che insieme al mio fermaglio, saranno finiti nell’immondizia anche i nazisti. Che nemmeno loro potevano entrare