Reformationstag

Manca poco a Natale. Già pregusto l’odore del Gluhwein, la vista del mercato natalizio, i canti nelle chiese, i concerti..ma ancora devo attendere un po’.

A Novembre siamo già tutti in clima festivo.E mentre voi lavorate, mentre c’è chi si prepara ad Halloween, i bambini siciliani si preparano a ricevere i doni dai morti, i grandi si fanno scorpacciate di frutta martorana (che venga a tutti una indigestione) e mio padre si prepara lo stomaco per la moffoletta di giorno 2, qui oggi, 31 ottobre è festa. E’ il Reformationstag, il giorno della riforma.

Il giorno in cui, nel 1517, Lutero appese le 95 tesi alla cattedrale di Wittenberg. Il giorno dal quale, senza che lui lo sapesse, iniziò la scissione con la chiesa di Roma.

Tale giorno viene ricordato solo in alcuni Länder della Germania, certo non nella cattolicissima Baviera, ma in tutto il Mitteldeutschland, dove visse il pastore.

Fortuna vuole che io mi trovi proprio in questa regione, e mi dispiace per coloro che oggi avranno un’altra grigia giornata lavorativa, ma io andrò a fare una scampagnata fuori porta, a circa 250km da qui…mai sentito parlare di  Praga???

Buon lavoro a tutti e buon Reformationstag!

come pretty woman

In un libro appena uscito nelle librerie, uno studioso di economia cognitiva, Matteo Motterlini, analizza il meccanismo che ci induce all’acquisto (per me maniacale).

Spiega quali sono gli stimoli, le motivazioni e il perché di determinate scelte.

Sono stati analizzati diversi comportamenti in differenti situazioni e da queste considerazioni è nata una branca nuova di scienze. La “neuro economia”. Non a caso due anni fa il premio Nobel per l’economia è stato assegnato ad uno psicologo.

Mio padre, che non è uno psicologo, ma un prof di matematica, ha calcolato che l’80% delle parole contenute nei miei enunciati nell’arco di una giornata, è costituito dal verbo “comprare” in tutte le forme verbali, meglio se nell’espressione “devo assolutamente comprare”. Se poi ci fate caso, spesso usiamo il verbo comprare, che riflessivo non è, in senso riflessivo. “Mi sono comprata un paio di scarpe…..” Questo uso non del tutto scorretto del verbo, serve per sottolineare che le scarpe in questione le ho comprate per me! Solo ed esclusivamente per me stessa, io sono il soggetto dell’azione ma anche colei sulla quale ricade.

Dato che traiamo piacere e godimento nel comprare un oggetto, spesso tale azione diventa un anti- depressivo, si sente la necessità di fare shopping non tanto perché non si sa più cosa indossare, ma perché si è per qualche ragione tristi e acquistare qualcosa, indifferente cosa, ci mette di buon umore. Attenzione perché si può anche avere l’effetto opposto. Mi è capitato lo scorso sabato di uscire con l’intento di fare compere, ma non ho trovato nulla che soddisfacesse la mia irrefrenabile voglia nell’acquisto. La motivazione e l’entusiasmo hanno fatto posto alla frustrazione, ma pur di non tornare a casa a mani vuote ho comprato qualcosa, non per me, ma qualcosa che avrebbe fatto felice qualcuno altro…almeno qualcuno ne ha tratto piacere.

Se la cosa vi incuriosisce, in libreria sono disponibili più libri sull’argomento, a meno che nel negozio accanto non vediate delle bellissime scarpe, proprio quelle che vi servivano, in offerta speciale…e non c’è bisogno di trattati psicologici per sapere su cosa ricadrà la vostra scelta.

cantando sotto la doccia

L’Australia sta attraversando al momento un brutto periodo di siccità. La società che gestisce le risorse energetiche del paese sta pertanto intraprendendo un’attivita di propaganda per invitare i cittadini al risparmio energetico.

Le famiglie australiane potrebbero risparmiare circa 60 euro all’anno, se diminuissero il tempo che impiegano per farsi la doccia.

Gli Australiani potrebbero trascorrere 7 minuti al giorno sotto il getto dell’acqua, così afferma il portavoce dell’ “Energy Australia” Anthony O’Brian. L’invito che l’ente rivolge alla popolazione è di ridurre le attività che si svolgono sotto la doccia, come per esempio cantare. Ovviamente il “divieto” a cantare sotto la doccia è solo una provocazione.

Il mio pensiero è rivolto verso un’altra isola, un po’ più piccina, ma afflitta anche essa da problemi di carenza di acqua.

Cari siciliani, anzicchè sperperare soldi per il miglioramento della rete idrica, perché diversamente dagli australiani noi l’acqua l’abbiamo, evitate gli sprechi. Desistete dal cantare “ciuri ciuri” o “vitti ‘na crozza” sotto la doccia.

Per chi invece ha l’acqua a giorni alterni o solo una volta a settimana (perché nonostante anche il sud Italia appartenga all’Europa, ha condizioni più simili a paesi poveri dell’Africa) evitate di lavare stoviglie o abiti. Orientatevi verso l’usa e getta! In questo modo, non solo risparmierete l’uso della linfa vitale, ma incrementerete la produzione dei settori di produzione.

Che ci guardi???

Secondo una ricerca condotta in Inghilterra, gli uomini trascorrono sei mesi della loro vita a fissare le donne, le donne gli uomini solo 4 settimane. Questo è il risultato a cui sono giunti prendendo come campione 2000 uomini e donne.

Gli uomini impiegano giornalmente circa 16 minuti della loro giornata fissando almeno 8 differenti donne. Nello stesso tempo le donne fissano 2 uomini per 90 secondi al massimo

La domanda sorge spontanea: ma dove guardano gli uomini? Seno, gambe, o fondoschiena? Diversamente da quanto si potrebbe immaginare, ciò che attira inizialmente gli uomini è lo sguardo del gentil sesso, in secondo luogo l’attenzione ricade sul fondoschiena.

Per lo più gli uomini si dilettano in questa attività in locali quali discoteche, pub e ristoranti, ma anche al supermercato.

Un uomo su tre riceve però lo sguardo minaccioso della propria partner, della quale presenza, chiaramente si erano nel frattempo dimenticati.

In tal caso possono però far ricorso alla seguente scusa, fondata scientificamente:

“dieci minuti trascorsi a fissare una bella donna è sano per il cuore e per la circolazione come mezz’ora di sport”.

Mein Schatz, vai piuttosto in palestra, se non vuoi continuare a fissare le altre da una sedia a rotelle! (Ricorda: siciliana gelosa sono!)

carrambata

Oggi mi sono recata all’ambasciata.

Ero seduta tra gente che non mi guardava neanche, lì in disparte che diventavo sempre più piccola ogni volta che un loro sguardo si posava su di me.

Poi una voce dietro di me: "GIULIA!"

una vecchia collega di università che non vedevo da almeno 10 chili fa, infatti la prima cosa che mi ha detto è che sono dimagrita :-))))

Mi ha fatto enorme piacere vedere un viso conosciuto in mezzo a quella gente, vedere una vecchia conoscenza della quale avevo perso le tracce.

Tutto sommato è stata una bella giornata, che è andata oltre le mie aspettative.

Però quanto è piccola la Germania!

forza e coraggio

Sto andando a Berlino, di nuovo..

Stavolta non per una lezione, ma per un incontro tra i lettori all’ambasciata. Tra di loro (lettori) e me aspirante lettrice, tra di loro nella loro casta chiusa e me piccola sognatrice.

Spero di non arrabbiarmi, di mantenere la calma e di sopportare stoicamente il peso delle loro inutili e vuote parole.

Ce la posso fare (a resistere questa giornata e a realizzare il mio sogno)