Tutta scioccata

Le Amiche di Fuso hanno lanciato una nuova iniziativa, raccontare quale é stato lo shock culturale che abbiamo avuto una volta espartiate. Ne discutevo ieri con Claudia dall’Australia, il mio problema é che non ricordo piú cosa mi sconvolse 9 anni, quale shock culturale provai, probabilmente che non mi davano sacchetti alla cassa quando facevo la spesa, che non ci fossero code in banca o alla posta, che non ci fossero serrande alle finestre, che i crucchi mangiassero la pasta accompagnandola con un bicchiere di latte maCCiato (questo mi sconvolge ancora). Non me lo ricordo.

Per ricordare ció che provai al mio arrivo dovrei leggere i miei post di 8 anni fa, ma giá allora ero a Lipsia da un anno.

Ció che oggi mi sciocca (posso scirvere cosi?) non é la differenza culturale qui, ma il mio shock é piú da rientro, cioé ogni volta che sono a Palermo.

Che mi direte Vabbé dai, ci abitasti per 25 anni e ti sconvolgi per qualcosa che é sempre stato cosí? te lo scordasti? Me lo scordai.

ecco cosa mi sconvolge e spesso fa incazzare:

Il Traffico che non é una battuta di un film, é che io non guido piú da nove anni, posso permettermi il lusso di non avere un auto e mi muovo con molta facilitá con i mezzi di trasporto. Pensate a quanti libri NON leggete andando al lavoro perché avete le mani impegnate col volante, e lo sguardo (spero) sulla strada. Noi invece impieghiamo il tempo del tragitto leggendo, o parlando al telefono (sottovoce, mi raccomando) con un amico che altrimenti quando lo troviamo il tempo per farlo?

Solo che ogni volta che sono a Palermo mi dimentico che giú non é cosí. Mi ostino ad andare in centro con il bus. Palermo ha solo l’autobus come mezzo di trasporto. Ok si, stanno costruendo il tram. Ok, si é vero c’è la metropolitana che passa tipo ogni mezz’ora o forse ora????, l’avró presa si e no 3 volte in vita mia. Insomma io uso l’autobus, o almeno ci provo.

Il primo problema del bus é “dove minchia lo compro il biglietto?”, perché l’autista non vende biglietti. E quindi devo prima farmi il giro di edicole o tabacchi aperti alla ricerca di un biglietto. Il secondo problema é “ma ache ora passa?”. Se e quando passa non é dato di saperlo. Poi magari passa e tira dritto perché non la fermata era a richiesta e tu non hai allungato il braccio.

Fortuna vuole, ho il biglietto e il bus é passato e sono saliti, ma non so se e quando arriveró a destinazione. La corsia preferenziale é quasi inesistente e se c’è é preferenziale per tutti, auto incluse.

In questo modo si é costretti all’uso dell’auto o del motore per andare a scuola.

Vigilanza, intesa come l’ometto che sta davanti la banca e che controlla il metal detector prima che tu possa entrare. In Germania non esistono nè l’ometto nè il metal detector. Che poi ora che ci penso quest’ultimo si trova anche nelle gioiellerie. Qui no.

Ma con vigilanza intendo anche i militari con tanto di mitra piantonati davanti i condomini abitati da magistrati.

Io non so voi, ma non mi da un senso di sicurezza mangiare un gelato (vedi Stancampiano, ma esiste ancora?) avendo accanto un tipo con un mitra.

Munnizza e non intendo quella che si accumula nei giorni perché il servizio di raccolta rifiuti é carente o insufficiente per la mole di munnizza che si produce. Mi riferisco proprio al mancato senso civile. Il Palermitano é pulito a casa e zozzo fuori, non capisce che il “fuori” é anche casa sua, non capisce che la cittá tutta é sua. Ma dico io, c’è bisogno di buttare divani, elettrodomestici in mezzo alla strada. È vero, anche i crucchi lo fanno, con tanto di cartello “da regalare” e se entro tot tempo nessuno si piglia l’oggetto in questione, allora se lo riprendono e lo smaltiscono secondo le regole. Lasciamo perdere poi come vengono trattate spiagge e prati.

Caffé per antonomasia solo espresso, quindi veloce, da consumarsi al banco del bar. Qui invece il caffé (che fa schifo, per caritá) é piú un rito, un momento di pausa, un incontro con amici. Ci si prende qualche minuto per berlo insieme, chiaccherando e magari mangiando un Kuchen. Che vista in questo modo sembrerebbe che i palermitani vanno di corsa, mentre i crucchi sono rilassati. E invece non é cosí.

Il senso del dovere é diverso. In Sicilia si fanno le cose per occhio di mondo, e per evitare ti venga rinfacciato qualcosa. Qui il dovere é in senso piú ampio un dovere sociale e civico.

Kinderfreundlich a misura di bambino Palermo non é. Gli spazi cittadini a disposizione dei bambini sono pochi, pochissimi. Qui una strada si e una no ha un parco giochi, e io con passeggino non ho mai avuto problemi a spostarmi, sia a piedi che con i mezzi. Molte stazioni metro hanno l’ascensore o comunque le scale mobili e non ci sono auto posteggiate l#i dove ci sono gli scivoli sui marciapiedi. Nonostante il freddo vedi sempre bimbi fuori a giocare.Nonostante il clima meraviglioso, a Palermo i bimbi rimangono a casa a giocare.

Certo io a Palermo ci sono cresciuta, e bene. Mio figlio non potrá mai “buttarsela” (bigiare) a scuola e andare con il motore a Mondello e non potrá andare a mare ogni fine settimana da maggio fino a inizi novembre, peró conoscendo la differenza, penso che qui i bimbi hanno molte piú possibilitá di quante ne abbia avute io.

Ogni volta che sono a Palermo noto tante cose che prima non vedevo, che erano la normalitá e andavano bene cosí. Ora invece rimango sconvolta dal fatto che per tutti quella lí sia la normalitá e non riescono ad immaginare possa essere diversamente, non dico necessariamente migliore, ma diverso.

Il mio shock culturale é per fortuna solo da vacanza. Poi passa.

9 pensieri su “Tutta scioccata

  1. Mi ritrovo in tanti di questi shock “caserecci”… certo, ogni paese ha i suoi problemi, ma alcuni di quelli che abbiamo in Italia e che più ci rovinano la vita quotidiana nei nostri rientri, sono davvero cavolate che sarebbero sistemabili in un attimo… eppure non vengono mai risolti… bho…

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  2. Non so come reagiscano i palermitani al tuo stupore (qualora tu gliene palesassi la ragione) ma i napoletani cominciano a guardarmi veramente male quando faccio notare loro che quella “normalità” è “scioccante”.
    A Napoli ti stanno tutti a dire “eh, voi in Germania questi problemi non ce li avete, la munnezza non la vedete, le strade non sono scassate, i mezzi pubblici funzionano….”
    Se gli rispondi: “si, in effetti è proprio cosi’!” ecco che improvvisamente ti odiano e cambiano argomento.
    Dopo anni di rientri scioccanti durante i quali mi vengono poste sempre le stesse domande ho imparato che non bisogna MAI dimenticare una buona dose di pessimismo e fastidio nelle risposte.
    Tipo: “si, qui c’è la munnezza….pero’ in Germania fa taaaaaanto freddo!”
    “Si, qui gli autobus non passano…pero’ in Germania se magnano la pizza coll’ananas, che schifo!”
    “E’ vero, qui le strade c’hanno fossi grandi come crateri….pero’ in Germania la domenica nemmeno un negozio aperto!”
    E l’amicizia è salva 🙂

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  3. Fai un quadro perfetto della scarsa vivibilità della nostra città. Non per tutti i palermitani tutto questo è accettabile. La cosa che, personalmente, mi dispiace è sapere che difficilmente le cose cambieranno in meglio quando, tra pochi anni, i miei nipotini più piccoli saranno grandi. Ed è brutto constatare che non si lascerà ai posteri una realtà migliore di quella in cui si è vissuti. Direi, anzi, che sotto molti aspetti le cose, negli anni, sono peggiorate: per esempio, per quanto riguarda la sicurezza. Dire che basterebbe poco per adeguare Palermo agli standard di civiltà di qualunque città europea! Ma la cosa che soprattutto manca è il senso civico dell’appartenenza.

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    • Esattamente. Manca il senso civico dell’appartenenza. Ma si può educare a questo? Le nuove generazioni potranno mai cambiare il modo di pensare? Si può essere ottimisti?

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  4. Cara Giulia,
    condivido e smentisco alcune delle cose da te riportate.

    Vigilanza: condivido pienamente quanto detto da te, i militari con i mitra, carabinieri più che altri sotto casa dei magistrati ci son sempre, perché Palermo è stata teatro di tanti avvenimenti sanguinosi comandati da quel grandissimo pezzo di m****a di Totò u curtu, avvenimenti dei quali hai già parlato in un altro post. Quindi la vigilanza c’è e credo che rimarrà.
    Proprio a causa di questa brava gente, che ha contribuito a rendere Palermo “famosa” nel mondo, da un pò abbiamo i militari sotto casa dei giudici.. ma mi sembri un tantino esagerata, perchè, fortunamente non si vive e non si respira più l’aria di quegli anni.

    Traffico: anche qui, si, hai ragione… ma solo perché forse non prendevi il motorino quando ci vivevi 🙂 ho sempre usato quello nonostante avessi un padre autista all’Amat, adesso per fortuna in pensione. E qui, sull’Amat, posso darti ragione solo in parte, perché lì stai facendo un pò di tutta l’erba un fascio, chi lo guida l’autobus? Gli autisti, e non son mica tutti uguali 🙂 Se un bus arriva tardi o non arriva proprio… hai mai pensato che forse ha perso tempo perché il solito palermitano di torno ha posteggiato la macchina in quadrupla fila e non riesce a far passare il bus da quel pirtusicchio lì che doveva essere una strada… o che magari l’autobus ha avuto un guasto! Possono essere tanti i motivi.
    Che i palermitani siano forse i guidatori più indisciplinati in Italia e forse al mondo è un altro paio di maniche e su questo condivido in pieno…

    Munnizza: La sporcizia per le strade c’è sempre MA… sei scesa ultimamente a Palermo? Io si… e ho visto quanto i palermitani si stiano rendendo conto dell’oro che tengono nelle mani… della città splendida in cui abitano e dei quali sono i cittadini… e anzi, hanno proprio capito di essere CITTADINI (non tutti eh, il palermitano cafone è sempre lì in agguato e presente a inzozzare la città anche solo con la sua presenza).
    Io posso dirti che ho visto gente ripulire spiaggie (Romagnolo di nuovo balneabile dopo 30 anni, i miei genitori vanno lì attualmente, a 4km da casa), parchi con spazi per bambini (parco della Zisa, lasciando da parte il Giardino Inglese oppure Villa Sperlinga o Villa Giulia, dove tra le altre cose son scresciuto).
    Tutto quello che ho visto mi ha rincuorato tantissimo, ho capito che Palermo ha ancora una speranza, il problema è dato solo dalle persone che l’abbandonano, giustamente, tipo me… o te… perché lì non avrebbero avuto futuro alcuno.

    Io posso solo dire che se la nostra terra avesse Jobsmöglichkeiten degne di essere chiamati tali, se fossimo scelti in base alla nostra capacità e voglia di imparare e lavorare e non per il solito zio o parente, se da noi in Sicilia (ma ormai anche in Italia) le parole LAVORO e SFRUTTAMENTO non andassero mano nella mano come due innamorati alla loro prima uscita insieme…. non so tu… ma io non sarei di sicuro a Francoforte, città che, si, mi ha dato tanto, lavoro, esperienza, indipendenza, ma che mi fa sentire ogni giorno di più la mancanza del profumo del mare dell’Addaura, quello dei cornetti appena sfornati alle 5 di mattina, quello della pasta con i ricci ed il gambero rosso, l’odore ed il viso dei miei genitori dei quali non posso più vivere la quotidianità (ovviamente per mia scelta.. l’ho scelto io di venire qui), i tramonti a Mondello, i cieli stellati durante le serate a Monte Pellegrino a cantare con la radio in sottofondo, gli amici di una vita con i quali hai passato momenti indimenticabili accentuata dal fatto che qui in Germania, in 6 anni, NON sono riuscito ad avere un amico tedesco e gli stessi italiani nati e cresciuti qui si son tedeschizzati e non hanno voglia di fare un cappero, anche perché parramunni chiaro, non è che ci sia tanto da fare. Tralasciamo le Domeniche…. a molti di loro piace passare questo giorno sul divano… a me piace vivere, fare cose sempre nuove… ma cosa faccio se non c’è nessuno in giro ed è tutto chiuso?
    Poi un palermitano abituato alla movida del luogo in cui è nato, cresciuto e rimasto fino a 24 anni… insomma.. una bella mazzata!
    Arranco in questa Germania e ogni tanto ho penso di AUFHÖREN… ma sono ancora qui.. anche se non so per quanto… nella vita il lavoro ti permette di vivere….. certo non è che qui mi sto arricchendo… ma c’è anche un altro tipo di ricchezza che i soldi non ti danno.. e dopo aver fatto 6 anni casa – lavoro – palestra REPEAT… sto pensando e sentendo che sta arrivando il momento di cambiare.. perché ho 31 anni compiuti il 2 Agosto e al momento sento di averne 60.

    Spero non prenderai quanto ho scritto come una critica perché non lo è affatto, si tratta solo di uno scambio di opinioni 🙂 io la penso così!
    Ciao e ancora buona giornata

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