Quanto vale un’acca

Ricordo ancora i primi giorni di scuola elementare. Alle pareti erano appese immagini di oggetti e sopra, a caratteri grossi, la lettera con la quale iniziava il nome dell’oggetto in questione. Ricordo però quell’unico cartello vuoto, privo di immagine, con una piccola H. Imparammo che quella letterina triste si chiamava la mutina e che valeva appunto quanto un acca.

Era una lettera inutile, che non veniva pronunciata, ma allora perché la sua presenza nel nostro alfabeto? Imparai ad ignorare la sua presenza, anche se senza saperlo me la ritrovavo tra la mie parole.

Continuai a vivere ignorandola, fin quando non iniziai a studiare tedesco. Mi accorsi, allora, che se da noi veniva messa a tacere, in Germania aveva una enorme importanza e aveva sempre una voce. La mia bocca si rifiuta spesso di pronunciarla, non ancora imparato a conoscerla.

Ma se ci penso bene in realtà anche in Italia ha una sua propria voce, ma lo ignoriamo. Che suono avrebbe una Chitarra senza la sua acca? Sarebbe solo una “Citarra”, gli alberghi diverrebbero alberi e nessuno potrebbe più soggiornarvi, per non parlare poi del gustosissimo Chianti, che sicuramente perderebbe le sue prelibate caratteristiche e non potrebbe essere versato nei “biccieri”, gli “occiali” diverrebbero degli oggetti inutili e non potremmo più “chiacchierare” tra noi.

Ho riflettuto su ciò quando al bar mi hanno portato un “Latte Macciato” (qui dicono veramente così), in effetti era imbevibile lì ho capito quanto vale una acca.

(Grazie a Gianni Rodari, il mio primo maestro.)

20 pensieri su “Quanto vale un’acca

  1. Rodari è morto il giorno che sono nata…è stato ed è il mio maestro spirituale. Ho ancora i suoi libri e li rileggo spesso. Mi ha insegnato ad avere fantasia e a rimanere un pò bambina

    "Mi piace"

  2. Ricordo ancora la mia maturitá:domanda su Hegel in filosofia ed io tranquillo come il sole comincio a rispondere alla domanda.L´esame era in italiano, e pertanto, nonostante sia un bastardino metá di madrelingua italiana e l´altra metá di madrelingua tedesca, esposi la mia risposta pensando e parlando in italiano:pronuncia compresa. Hegel nella mia bocca divenne quindi Egel. Non l´avessi mai fatto!appena pronunciato quel nome con perfetta storpiatura italiana la prof di tedesco (che da noi era seconda lingua nonostante fosse un liceo scientifico), mi guardó con sguardo truce e severo, chiedendomi di ripetere quel nome, che io prontamente e innocentemente feci, ma nuovamente con perfetta pronuncia italiana. Ebbene nel bel mezzo dell´esame di maturitá orale la prof di tedesco mi fece un cazziatone, perché se giá i miei compagni di classe dopo 13 anni (scuole dell´obbligo+liceo) di tedesco come seconda lingua non erano in grado di pronunciare correttamente la H tedesca, io avevo invece l´obbligo morale, culturale e genetico di saperla pronunciare correttamente!Cercai di spiegarle che essendo uomo non posso fare due cose contemporaneamente e quindi o penso e parlo in italiano o penso e parlo in tedesco (con annessi tutti gli errori di pronuncia relativi alle due lingue), ma senza risultati e come castigo mi chiese di recitarle la morte del faust di Goethe (che anche se si pronuncia Göthe si scrive con la oe)a memoria e quella del Jedermann del Hugo von Hoffmansthal (nome ricco di H da pronunciare)!Da allora quando parlo in italiano e devo pronunciare un nome tedesco con H iniziale, a costo di passare per deficiente e snob, la H la pronuncio sempre!
    Per tornare alla tua H appesa in classe:noi avevamo disegnato un Hotel(ovvero Otel) sopra la lettera H.
    PS.Per i maschietti:mai notato che le tedesche a letto usano sopratutto la H…HHHHHHHHHHA

    "Mi piace"

  3. troppo carino…io insegno italiano e strano, i tedeschi non pronunciano la acca in italiano quando dovrebbero. Perciò dicono citarra, ciave, giaccio etc, ma la pronunciano quando non c’è: ghelato, ghiulia (cioè io) etc….spero di riuscire un giorno a dire Haben anzicchè aben….se mi concentro ci riesco, ma non è “spontan”

    "Mi piace"

  4. posso suggerirti un trucco con i tuoi allievi? No sforzarti a spiegargli troppo perché in italiano si scrive in una certa maniera e si pronuncia in un´altra (sono tedeschi e per le loro orecchie l´italiano é semplicemtente una lingua troppo aulicamente raffinata) insegnali a prununciare la ch come la loro K (la caricano un po´ ma sempre meglio di quello che dicono ora). la G invece la pronunciano gh perché tedesco si pronuncia cosí, invece fagliela pronunciare come la J inglese. vedrai che capiranno! Invece per l´Haben non ti preoccupare…vedrai che fra 6 mesi la H la metterai dappertutto!In Sassaonia infatti se non erro tendono ad arricchire tutte le parole con l´H e infatti guten tag diventa un guten tach!
    Per quanto riguarda il tuo problema che ho letto nei blog precedenti con la tastiera posso solo confermare e peró avvisarti che lunedí é entrata in vigore la nuova Rechtschreibung e le ß sono state ridotte un bel pó (anche troppo,per esempio: Straussstrasse…é tutta una s, sembra che parli un serpente)

    "Mi piace"

  5. Mi ricordo quella favola di Rodari, l’acca disperata era scappata ed era successo un disastro, il gallo che cantava cicciricì e tutte le ciavi non aprivano più le porte. Sono del 1978 e anche io sono cresciuta con le favole al telefono e le filastrocche in cielo e in terra, tanto che i libri me li sono portata dietro…

    "Mi piace"

  6. purtroppo nelle scuole italiane Gianni Rodari e quasi del tutto ignorato. Invece di perdere tempo con tante cose inutili e noiose, sarebbe molto più produttivo e stimolante se le maestre facessero leggere “favole al telefono” e “il libro degli errori”.

    "Mi piace"

  7. Gianni Rodari è uno dei primi autori che ho letto: il suo “libro degli errori” è il primo libro che ho preso volontariamente in biblioteca, senza che me lo avesse imposto l’insegnante…Avevo vinto “Filastrocche in cielo e in terra” ad un concorso di disegni e mi aveva divertito così tanto che da quel giorno ho iniziato ad apprezzare la lettura…Avevo 8 anni circa…Comunque ho sempre preferito giocare, a leggere. E anche adesso è così…Anche se i giochi sono mooolto cambiati…

    "Mi piace"

  8. bhè… un'”H” vale anche, un po’ troppo spesso, la differenza tra chi le elementari le ha fatte benino e chi, invece, le a (o le à) dimenticate…

    Vittorio

    "Mi piace"

  9. Per Wavewarrior…avevo gia usato questo metodo, grazie, ma ti ho preceduto.
    Ch=k
    ci,ce= Tsch
    Non sono poi tanto scarsa…
    abito qui da un anno, ma ancora con l’acca…è dura! Ma non demordo.
    E’ vero, qui è tutto più “biascicato”, ma non mi dispiace, sempre meglio che in baviera…tu dove stai?

    "Mi piace"

  10. che bello!!! io vivo in america e mi hai fatto venire in mente un sacco di cose…….
    anche qui con l’italiano sono messi malino…
    ti ricordi la storia della bambina che cercava di leccare il gelato che appariva alla televisione e le rimaneva la lingua attaccata?

    "Mi piace"

Lascia un commento