L’orchestra rossa e la rosa bianca

Il primo pensiero che si associa per generalizzazione e ignoranza ai tedeschi, è che sono nazisti. Esattamente come noi siciliani siamo tutti mafiosi.

Non importa se dal regime nazista sono passati ormai molti anni, è un segno che i tedeschi si portano e per il quale devono continuare a pagare nell’opinione diffusa della gente.

Quando faccio notare che anche gli italiani avevano un regime fascista, mi si risponde che però noi non eravamo TUTTI fascisti, perché avevamo i partigiani e la resistenza, invece i tedeschi no. E mi sembra una lite inutile e stupida a chi era più fascista di chi.

Oggi però i tedeschi non si sognerebbero mai, ma proprio mai, di dire che ok, Hitler era un assassino però…però ha fatto le autostrade e nessun Hitler oggi si candiderebbe alle elezioni portando con orgoglio questo cognome, anzi dopo la guerra alcuni membri della famiglia si fecero cambiare il nome in Hiller.

Che in Germania non sia poi esistita una resistenza, Widerstand in tedesco, è una bugia dettata dall’ignoranza.

Diversamente da quanto accaduto in Italia la Resistenza in Germania non fu un movimento unitario ma coinvolse singole persone e movimenti e non ebbe mai l’appoggio degli alleati. Già subito dopo la salita al potere di Hitler i partiti di sinistra e i socialdemocratici come pure i gruppi religiosi, si opposero al nuovo regime, ma nel giro di pochi anni queste voci furono messe a tacere dalla Gestapo e dalle SS.

Qui di seguito elenco alcuni esempi che possano fungere da stimolo per ulteriori ricerche e approfondimenti sull’argomento.

Tra le personalità che agirono da sole c’è stato Georg Elser che organizzò il 8 novembre 1939 un attentato contro Hitler nel Burgerbräukeller di Monaco.

Proprio da questo luogo partì tra l’8 e il 9 novembre del 1923 il tentativo di colpo di stato da parte di Hitler. Dal 1933, annualmente, Hitler vi teneva un discorso davanti a coloro i quali furono i suoi sostenitori ai tempi del colpo di stato e altre numerose persone. Il discorso aveva luogo sempre alla stessa ora e aveva la stessa durata (sono proprio tedeschi, nulla da dire). Per lungo tempo Elser aveva studiato come organizzare l’attentato. Piazzò quindi una bomba ad orologeria nella sala, che sarebbe dovuta esplodere alle 21:20 quando Hitler avrebbe ancora condotto il discorso. Per un contrattempo non previsto, quell’anno il discorso fu anticipato e si concluse già alle 21. Hitler si recò subito alla stazione dove lo attendeva un treno per Berlino. L’esplosione della bomba uccise 7 membri della NSDAP e una cameriera della birreria, e ferì molte altre persone.

Già alle 20:45 Elser era stato arrestato come persona sospetta al confine con la svizzera perché aveva il documento scaduto e perché in borsa portava una cartina della Burgerbräukeller e una parte di esplosivo. Pochi giorno dopo l’attentato fu chiaro che fosse lui il responsabile e anche i suoi familiari furono arrestati, la sorella il cognato e il nipote di 11 anni. Quest’ultimo tenne fino alla sua morte, avvenuta nel 2005, discorsi e lezioni alle classi studentesche, come testimone dei fatti della guerra.

Senza subire alcun processo, Elser fu internato a Dachau e in attesa di condanna di morte fu ucciso e cremato il 9 aprile 1945, 20 giorni prima che il campo venisse liberato dall’esercito americano.

Con Rote Kapelle, in italiano Orchestra Rossa, la Gestapo identificava dei gruppi di spionaggio che avevano contatti con l’unione sovietica. Il nome deriva dal fatto che le persone che comunicavano tramite alfabeto morse venivano chiamate pianisti, e quindi che formano un’orchestra, e che comunicassero con la comunista “rossa” Mosca. In realtà non è mai esistita un’organizzazione così come l’aveva pensata la Gestapo e tra questi gruppi non vi era alcuna forma di cooperazione.

Uno di questi gruppi era quello formato da Schulze-Boysen e Harnack, attorno ad un circolo di intellettuali. Questo Kreis, circolo, aveva sede a Berlino e già dal 1933 aiutavano i perseguitati, scrivevano e diffondevano volantini con critiche al regime, raccoglievano informazioni sulla preparazione alla guerra e le divulgavano all’estero e ancora nascondevano membri della SPD e li aiutavano a scappare. Dopo il novembre 1938 aiutavano inoltre gli ebrei a lasciare il paese.

Il 22 dicembre 1942 Schulze-Boysen e Harnack furono tra i primi ad essere giudicati e giustiziati per impiccagione nel carcere di Plötzensee, lo tesso luogo dove fu giustiziato il conte von Stauffenberg reso noto dall’operazione Valchiria, interpretato sul grande schermo da Tom Cruise qualche anno fa.

La Rosa Bianca, weiße Rose, fu un movimento studentesco di Monaco, nato attorno ai fratelli Hans e Sophie Scholl. Hans e l’amico Alexander Schmorell iniziarono già nel giugno del 1942 a distribuire per posta volantini anonimi che riportavano notizie che gli avevano riportato amici che prestavano servizio al fronte orientale. Dopo una breve esperienza al fronte come paramedici i due intensificarono la loro attività clandestina, ed insieme ad altri studenti pubblicavano e distribuivano volantini contro la guerra. I due fratelli furono scoperti dall’Hausmeister dell’università il 18 febbraio 1943 mentre cercavano di piazzare in luoghi strategici i loro volantini. Furono denunciati e arrestati dalla Gestapo e già 4 giorni dopo fu emessa la sentenza di morte avvenuta per ghigliottina.

La storia dei due fratelli Scholl è narrata nel film “La rosa bianca-Sophie Scholl” del 2005. Vinse l’orso d’argento alla Berlinale e ricevette la nomina per l’oscar come miglior film straniero.

Un ultimo esempio del quale vi voglio parlare e del quale da poco ho letto la storia romanzata in “Ognuno muore solo” Di Hans Fallada, è la storia dei coniugi Hampel. nel romanzo chiamati Quangels.

I due coniugi erano persone umili, lui lavoratore in una fabbrica, che fino al 1940 non avevano mai espresso alcuna ostilità al regime. Nel libro è l’improvvisa morte del figlio al fronte che fa scattare in loro una ribellione verso il fascismo, in realtà i due non avevano figli e probabilmente fu la notizia della morte del fratello della donna in Francia a fare scattare la molla. Dal 1940 al 1942 i due scrissero cartoline anonime contro Hitler con frasi come “popolo tedesco svegliati, dobbiamo liberarci dall’hitlerismo”. Queste cartoline venivano poi nascoste in edifici scelti appositamente per il via vai continuo di gente, dove erano quindi studi medici o di avvocati, in modo che potessero essere viste e trovate da più gente possibile.

Noi oggi penseremo che scrivere e depositare una cartolina non è un gesto di ribellione, ma ogni volta i coniugi Hampel rischiavano di venire scoperti e giustiziati per questo che per noi è un semplice atto.

E in effetti dopo due anni di ricerche la Gestapo li arresta e nell’aprile del 43 vengono giustiziati a Plötzensee.

Per capire il regime di terrore che c’era allora, la paura di essere scoperti e denunciati dai vicini, dai parenti, dagli amici, vi suggerisco la lettura del libro di Fallada in questione.

Nel 2016 è stata inoltre fatta una seconda trasposizione cinematografica, Alone in Berlin, interpretata da Emma Thompson e Daniel Brühl, che in Italia uscirà a breve col titolo “lettere da Berlino”, che secondo me a volte chi decide i titoli, film proprio manco li vede.

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“Vede Quangel, sarebbe stato naturalmente mille volte meglio se avessimo avuto un uomo che ci avesse detto: dovete agire così e così, questo o quello è il nostro piano. Ma se ci fosse stato un uomo simile in Germania, non avremmo mai avuto un 1933. Cosí abbiamo dovuto agire ognuno per conto suo, e siamo stati presi uno per uno, e ognuno di noi morrà solo. Ma non per questo siamo soli, non per questo moriamo inutilmente.”

2 pensieri su “L’orchestra rossa e la rosa bianca

  1. Che dire … infinite grazie di questa veloce carrellata dei tedeschi che si opposero al regime. C’è ne furono molti altri comunque, ma il regime li espulse o li imprigionò prima che potessero essere “attivi” … l’efficienza del regime determinò l’apparentemente esiguo numero di oppositori …. c’è poi la questione di quelli che abbandonarono la Germania (es. Thomas Mann) che non si sà se possono essere annoverati o meno tra gli oppositori … ti seguirò con grande interesse …

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