Sei e quaranta

Ho fatto i conti,  e sono giunta al risultato che nel, trasferimento dell’ufficio da Adlershof a Tempelhofer Hafen,  io risparmio ogni settimana 6 ore e 40.
Se prima impiegavo circa due ore tra andare e tornare,  adesso impiego 40 minuti scarsissimi.  A volte gioco a sfidare la sorte ed esco sempre più tardi da casa,  per vedere fino a che punto posso spingermi. A volte ho pensato seriamente di arrivare tardi in ufficio e di essere cazziata per questo,  e invece arrivo sempre in anticipo.
Ci perdo ovviamente in tempi dedicati alla lettura,  ci guadagno però in vita. Niente più Sbahn,  possono scioperare un anno intero.
Se dal vecchio ufficio vedevo dalla finestra la grossa A di Arbeitsamt,  che è l’ufficio del lavoro,  quando il lavoro non ce l’hai,  adesso dalla finestra vedo questo:

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Che proprio adesso che quasi potrei affezionarmi a questo lavoro,  sono costretta a cercarne uno nuovo.
Nelle ultime 3 settimane ho fatto tre colloqui,  che manco a dirlo sono andati male,  e la A di Arbeitsamt diventa una minaccia sempre più reale.
Nel primo colloquio ho dovuto superare 2 interviste telefoniche e un interrogatorio (non saprei definirlo in altro modo)  con due tizi. Il luogo di lavoro sarebbe stato pure non lontano da casa,  si trattava di un’azienda famosa a livello mondiale,  per carità sempre di lavorommerda si tratta,  40 ore settimanali,  ma divise in 4 giorni piuttosto che 5 (fatevi voi i conti e aggiungete un’ora di pausa pranzo che spetta per legge in questo caso).  Ovviamente festivi e fine settimana risultano lavorativi. Dispiaciuta che non mi abbiano preso? No.
Il secondo posto per il quale mi sono candidata era sempre un lavorommerda presso altrettanto azienda famosa,  per il settore customer relations,  che in altre parole significa “rotture di coglioni coi clienti”.  Mi hanno invitata a fare un test scritto insieme ad altre sette persone.  Non hanno voluto rispondere a domande sul tipo “ma di che lavoro si tratta,  e quanto è lo stipendio”,  cose che in genere interessano al candidato. Ci avrebbero dato una risposta qualora avessimo avuto un colloquio orale. Qualche giorno dopo mi mancano un email con scritto “per sapere come procedere con la tua candidatura,  ti invitiamo ad aprire l’allegato”,  nell’allegato c’era un testo che si può tradurre più o meno con “vaffanculo”,  non posso credere che ho dovuto scaricare l’allegato per questo.
Il colloquio più bello è l’ultimo,  per il quale in realtà ho avuto ben 5 colloqui con 5 persone diverse.
Si tratta di una start up che non conoscerete e probabilmente non arriverete mai a conoscere.  Primo colloquio telefonico:
perché ti vuoi candidare da noi; cosa sai dell’azienda; di cosa ti occupi al momento.
Secondo colloquio telefonico:
perché ti vuoi candidare da noi; cosa sai dell’azienda; di cosa ti occupi al momento.
Terzo colloquio di presenza:
perché ti vuoi candidare da noi; cosa sai dell’azienda; di cosa ti occupi al momento.  Segue finta telefonata con finto cliente.  Il tipo rimane contento e mi invitano al colloquio numero 4 col fondatore dell’azienda.
Sarà stata l’emozione,  sarà stato che l’invito mi pervenne la sera tardi,  per email e in parte in inglese,  che io non capì si trattava di altra telefonata e all’ora e giorno indicati mi presentai all’azienda.  Avendo capito l’errore mi sarei buttata di sotto,  avendo però prima strappato tutti i capelli e mangiato le unghia, ma ormai ero lì, amen.
Il fondatore dell’azienda,  con tanto di iniziali ricamate sulla camicia, inizia a farmi le seguenti domande:
perché ti vuoi candidare da noi; cosa sai dell’azienda; di cosa ti occupi al momento.
E mi chiede inoltre da quanto tempo parlo tedesco e se capisco cosa mia viene detto al telefono in tedesco.  E ho capito che ho sbagliato che l’intervista doveva essere telefonica e non di presenza,  però l’invito mi arrivò per email,  quindi forse non capisco il tedesco scritto,  ma orale si,  mai avuto problemi ganz ehrlich.
La risposta giusta alla domanda sarebbe stata “non ho capito”,  ma ho risposto sinceramente che parlo tutto il giorno al, telefono in tedesco e non ho mai avuto problemi,  che è chiaro che si capisce che non sono madrelingua e questo proprio non posso cambiarlo.  E mentre rispondo penso che avrebbero dovuto indirizzare l’annuncio di lavoro a soli madrelingua tedeschi.
Poi mi fa un’ultima domanda: quanto è l’angolo tra le lancette se sono le 15 e 45.
A questa domanda ho sperato si,  di non capire bene il tedesco,  perché non potevo credere alle mie orecchie.
In tutto questo non si è mai parlato di stipendio,  che non sta bene star li a parlare di soldi.
La sera stessa mi telefona il fondatore numero 2, e mi chiede:
perché ti vuoi candidare da noi; cosa sai dell’azienda; di cosa ti occupi al momento.
Due giorni dopo mi mandano un email con scritto qualcosa che si può riassumere con vaffanculo,  ma senza allegato.  Gli ci sono voluti 5 colloqui per mandarmi a fare in culo.
Se ci sono rimasta male?  Non direi,  del resto parliamo sempre di lavorommerda e non so quanto mi avrebbe pagata per farlo.
Alle loro domande ho sempre risposto allo, stesso modo,  ma ciò che avrei voluto realmente rispondere sarebbe stato:
perché ad ottobre mi scade il contratto e un lavorommerda vale esattamente quanto un altro lavorommerda,  ovvero una merda,  ma l’affitto devo pur pagarlo,  e da mangiare magari pure; dell’azienda so quanto è scritto sul web e onestamente penso sia l’ennesima start up del cazzo; esattamente quello che farei qui, rispondo al telefono e alle email ai clienti cacacazzo,  che altrimenti che lavorommerda sarebbe?
Cioè,  siamo sinceri,  non mi candido ad un posto di lavoro per sport,  se mi candido, è perché cerco lavoro,  non che ci provi gusto.
Intanto domani e fino al 5 ottobre impiegherò ancora 20 minuti ad andare e altrettanti a tornare dal nuovo ufficio, il resto si vedrà.
Ma un dubbio mi dovete togliere:
Quanto è l’angolo tra le lancette alle 15e45?

9 pensieri su “Sei e quaranta

  1. Non dovrebbe essere 90 gradi? Io però sono scarsa su ste cose quindi mi scuso a priori se ho fatto una colossale figura di merda.

    Anche a me cmq è capitato di fare colloqui e sentirmi chiedere solo e soltanto cosa sai di noi,perchè vuoi lavorare per noi e ste cagate cosmiche che dai su,ma secondo te xchè voglio lavorare x voi?
    Inutile sottolineare che erano tutte azienducole inutili quelle che facevano sti colloqui.
    Per le aziende serie,nel mio settore,solo colloqui tecnici e in cui non c’ era bisogno di chiedere né l’ inquadramento nè lo stipendio xchè te lo dicono ancora prima che gli stringi la mano quando arrivi. Sarà un caso?

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