il vocabolario di Ciccio

Ciccio ormai parla un sacco.  Penso  in realtà  non parli né  tedesco,  né  italiano.  La maggior  parte delle parole credo sia arabo,  o forse persiano,  perché  il suo amichetto  del cuore è  persiano.  Io che credevo  che di persiano ci fossero solo i gatti  e i tappeti,  e che la Persia fosse solo un luogo immaginario dove ambientare un videogioco  avente  come protagonista un principe,  ho scoperto che quelli che noi chiamiamo  iraniani,  in realtà sono persiani, loro si definiscono tali,  e qui a Berlino  ce ne sono tanti,  uno abita al terzo  piano e un altro è  amico di mio figlio.  Quindi dicevo,  Ciccio parla persiano,  credo.
Il resto delle parole comprensibili  sono quasi  tutte in crucco.
La prima parola,  e la sua preferita,  rimane auto. Non dice “macchina”,  ma proprio “auto”  che se avete visto  la pubblicità  della Wolkswagen saprete che das Auto,  è  l’automobile, quindi la sua prima parola,  che non è stata né  mamma  né  papà,  è  una parola cruccca.
Ha presto  imparato  a dire Hallo (ci chiama così)  e ciùùù,  che sarebbe Tschüss.  Di dire ciao non se ne parla proprio.
Sa dire i nomi delle maestre Gitta e Sciusci,  che poi sarebbe Susi.
Tutti i bimbi sono pepè e questo sarà persiano perché  non ho idea  da dove l’abbia preso.
E poi dice sempre mehr,  nel senso di ancora,  ma che letteralmente significa “di più”.  Mehr pasta,  mehr musica,  mehr cartoni,  di tutto mehr,  che fa molto  spot RAI ma anche molto mamma di Albanese  in “la fame e la sete”.
Due parole dice però  in italiano: la prima è “tacci”  che sta per pistacchi,  e la seconda è “api”  che sta per apri,  ma con la quale  intende anche dammi,  monta il treno che ho appena distrutto,  prendimi etc… insomma indica un ordine,  ci comanda a bacchetta.
Sa benissimo  chi è papà,  ma ha ancora  le idee confuse su mamma.  Spesso sono anche  io papà  oppure Halloooooo.
Quando si fa male  non dice ahi,  ma “auha”  come i bimbi crucchi.
Come dice Nein lui, non lo sa dire nessuno. Gli deve proprio piacere tanto questa parola. Nein nein neeeiiin.
Non  mi dispiace  le sue prime parole  siano crucche ,  abbiamo scelto apposta di non  mandarlo in un asilo bilingue italiano.  La nostra  lingua la sente sempre a casa e capisce  tutto ciò  che diciamo,  prima o poi inizierà  a dire qualcosa  anche  in italiano. Spero intanto per il suo bene impari presto a chiamarmi mamma  che altrimenti si può scordare  mehr auto,  mehr tacci e mehr di tutto il resto.

22 pensieri su “il vocabolario di Ciccio

  1. Dice anche qualche parola in siciliano, “ass” che sarebbe “assiattiti ” ovvero “siedi “. Come noi mescoliamo l’italiano col siciliano, così lui farà una mescolanza fra varie lingue, ma comunque si adeguerà all’interlocutore.

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  2. Beh, dev’essere bellissimo e particolarmente spassoso vedere il proprio bimbo esprimersi in un mix che è italiano, tedesco e bambinesco. Condivido scelta di non averlo mandato alla materna bilingue: tanto l’italiano lo ha in casa e così si vive appieno una realtà tedesca (e multiculturale) fuori. Io vorrei presto insegnare alla mia bimba più grande il tedesco, che come forse ti ho già scritto, amo enormemente per la sua logica, che trovo rassicurante. E anche per il suono, qui sono impopolare, lo so, ma mi piace troppo. Buona giornata!

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  3. Ohooooo dopo questo post mi sento meno sola. Anche la nana1 qui parla una lingua tutta sua. dice tante cose sia in italiano che in inglese ma ogni tanto, anzi spesso, tira fuori delle parole che prima di tutto non capisco e poi non ho idea di dove le abbia imparate….
    forse un giorno me lo dirà 🙂

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