il sucafoglie

Oggi avrei potuto parlarvi del fatto che leggo tanto, tantissimo e quindi non ho figli. Ma l’argomento ho visto essere stato abbondantemente affrontato in rete.

Vi parlo pertanto dei sucafoglie, letteralmente dal crucco: Blättersauger o meglio Laubbläser che contiene il verbo soffiare (in effetti soffiano e non aspirano) ma che ha il doppio significato di “sucare” come lo intendiamo noi siciliani.

Ogni stagione ha i suoi colori, odori, sapori e suoni, in taluni casi “rumori”.

L’estate ha il suono delle onde, delle cicale. L’inverno ha il suono delle pale sul fondo ghiacciato, del ghiaccio grattato via dalle auto e il silenzio ovattato della neve. La primavera ha il suono degli uccellini e dei fiori che sbocciano, che esplodono. L’autunno ha il suono delle foglie che si poggiano al suolo e il RUMORE dei sucafoglie.

Io non ci avevo mai fatto caso prima, sará che a Palermo non c’è poi tanto da “sucare”/aspirare, soffiare, dato che di alberi non se ne vedono tanti in giro, ma qui la loro presenza si fa proprio sentire.

Sparsi per la cittá ci sono infatti tanti omini arancioni con il sucatore sulle spalle a mo’ di zaino che spostano molto rumorosamente (sembra il rumore di una motosega) le foglie al margine della strada, dove poi passerá un furgone a caricare le montagne di foglie accatastate.

Un tempo si usava l’ecologico rastrello, oggi si preferisce invece il rumoroso soffiatore a benzina.  Magari a qualcuno verrá l’idea di utilizzarlo anche in spiaggia, nei lidi, per spostare la sabbia piuttosto che rastrellarla e non si vedranno piú lievi solchi, ma alte dune.

7 pensieri su “il sucafoglie

  1. anche in Toscana se ne vedono tanti…e in montagna vengono usati più spesso per evitare che le foglie in grande quantità finiscano negli sgrondi delle strade che se si intasano di foglie secche non permettono il passaggio dell’acqua a valle…..

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